La spiritualità sul Monte Amiata: un profeta del 1800 e una comunità Tibetana
Descrizione dell'evento
La giornata si svolge con la visita a un polo museale interno al Castello Aldobrandesco e al territorio dove questa doppia spiritualità è nata.
Nel polo museale troviamo il Museo dedicato a David Lazzaretti, appellato anche “Il Profeta dell’Amiata”, o “Cristo dell’Amiata”, il quale in seguito a delle visioni, si proponeva come strumento di Dio per compiere una grande missione riformatrice. Nell’arco di circa 10 anni (1868-1878) raccolse un gran numero di seguaci, avendo creato una vera e propria comunità basata sulle regole del cristianesimo e sulla condivisione, insegnando anche a leggere e a scrivere a uomini e donne. Non era ben visto né dalle autorità locali, né dalla Chiesa la quale condannò i suoi scritti, oltre a sequestrare il bastone e altri oggetti di culto personali, conservati oggi nel Museo. David proseguì la sua attività proclamandosi come “la seconda venuta di Cristo”. La mattina del 18 agosto 1878, durante una processione pacifica in direzione Arcidosso, un carabiniere gli sparò e lo uccise. I suoi seguaci più stretti vennero arrestati, tenuti in prigionia e processati l’anno seguente, dichiarati tutti innocenti. Tramite gli oggetti e i documenti esposti, si ripercorre la vicenda sociale e personale di Lazzaretti e del suo movimento, contribuendo ad alimentarne e diffonderne la memoria.
Di fronte al Castello, nel palazzo Settecentesco della ex Cancelleria prosegue il percorso mistico, entrando nel MACO (Museo Arte Cultura Orientale). Fondato dall’associazione Dzogchen, comunità tibetana laica presente sull’Amiata da oltre 40 anni, offre una collezione di oltre 5000 reperti del fondatore Namkhai Norbu e conduce il visitatore in diverse realtà culturali ed etnografiche attraverso pannelli, video, pezzi unici dal Tibet, paesaggi sonori. Concretamente per poter “toccare” questo realtà basta andare a Merigar: in tibetano “Residenza della montagna di fuoco”, fondato nel 1981 da Namkhai Norbu come luogo dove le persone possono incontrarsi, ricevere insegnamenti, studiarli e applicarli.
E’ un luogo mistico, dove i monumenti si fondono in armonia con il paesaggio circostante: Il Tempio della Grande Contemplazione, al centro della valle che separa due suggestivi e leggendari rilievi, il monte Amiata e il monte Labro. Gli Stupa, monumenti reliquiari che rappresentano lo stato illuminato della mente e hanno la funzione di favorire il benessere e la prosperità dei luoghi in cui sorge. La Sala del Mandala dove si pratica la Danza del Vajra, e la biblioteca con un’importante collezione di testi in tibetano, inglese e italiano e gli archivi della Comunità e della Fondazione. Poco distante, a soli 15 minuti di cammino troviamo il Monte Labbro, sede del movimento di Lazzaretti. Il Monte Labbro e i suoi edifici segnano in maniera profonda l’identità storica e culturale di David e dei suoi seguaci e conservano la memoria dell’esperienza umana e religiosa della comunità “Giurisdavidica”. David realizzò una vera e propria organizzazione religiosa con edifici di culto e di eremitaggio, che ancora oggi sono visibili liberamente e conservano la loro spiritualità e sacralità. Soprattutto possiamo ammirare i resti della Chiesa, della Grotta, della Torre e dell’Eremo, oltre ad uno splendido paesaggio e addirittura nelle giornate limpide il mar Tirreno e l’Isola del Giglio.
NOTE:
- pranzo al sacco compreso nella quota, segnalare eventuali intolleranze
- lo spostamento dal parcheggio al Merigar ed eventualmente a Monte Labro va effettuato con auto propria
- il polo museale non è visitabile da disabili, il Merigar si
- il polo museale non è visitabile con animali
Data
Questo evento si terrà il giorno 18 Giugno 2023 alle ore 9:30Location
Organizzato da
Coop Unione AmiatinaPartners
- Ass. Culturale Comunità Dzogchen Merigar
- Pro loco Arcidosso
- Amministrazione comunale di Arcidosso
- Unicoop Firenze
- Coop Centro Italia
- Coop Amiatina
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